Accademia, protesta dei docenti per i tagli di ore
Lo stato di agitazione coinvolge tutti gli insegnanti del corso di Nuove tecnologie dell’arte: fondi dimezzati e meno lezioni
CARRARA. C'è aria di tempesta all'Accademia di Belle Arti, dove l'Assemblea telematica contrattisti Nta (Nuove tecnologie dell'arte) –docenti della scuola – ha proclamato uno stato di agitazione. Al centro di tutto la decisione della direzione dell'Accademia di ridurre del 50 per cento le ore di insegnamento dei docenti a contratto della Scuola Nta a fronte dei tagli dei finanziamenti da parte del ministero (il prossimo anno infatti i fondi verranno dimezzati). Le materie dei docenti a contratto della Nta verrebbero in questo modo affidati a docenti in organico, che potrebbero non avere esperienza nel campo della comunicazione digitale. Nonostante la Scuola Nta sia il corso con il maggior numero di iscritti. «Questo – rendono noto dall'assemblea - anche per la tipologia dei piani di studio che abbiamo elaborato e per l’alta qualità dei docenti provenienti ognuno dagli specifici campi professionali. Se si tagliano le loro ore per affidarle a docenti in organico, che hanno minor esperienza nel campo della comunicazione digitale, è evidente che si dequalifica la qualità didattica destinando il futuro della scuola ad una riduzione di iscritti». Eppure il modo di risparmiare ci sarebbe. L'Accademia spende infatti 37 mila euro per internet e telefonia, nonostante, tra l'altro, «i molti disservizi segnalati – commentano dall'assemblea - Si è più volte sollecitata la ricerca di soluzioni più economiche indicando possibili alternative. Ma non è mai arrivata una vera risposta in merito». Dal taglio delle ore di docenza precaria, secondo il calcolo dell'assemblea, si risparmierebbe 30 mila euro circa. I docenti si chiedono quindi perché la direzione abbia deciso di tagliare proprio su questo ramo. «Dalla Scuola Nta – dicono - sono usciti affermati artisti e professionisti del digitale che testimoniano la qualità della didattica esercitata. Pensiamo che forti dei risultati ottenuti si potrebbero tranquillamente chiedere sponsorizzazioni a fondazioni bancarie, che tra l’altro già hanno finanziato altri progetti dell’Accademia. Inoltre – aggiungono - se si procede con questa logica si dovranno cambiare i piani di studio dall’anno prossimo, mettendo in seria difficoltà gli studenti nel percorso formativo che si era riusciti a stabilizzare dopo i problemi degli anni passati». In programma azioni di protesta creativa.
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