“I bimbi della Striscia” in 12 mesi: la stilista e il calendario dei tuffatori d’inverno di Livorno – Le foto
Il rito da immortalare, Morgatta (al secolo marina Savarese): «Un regalo ai miei amici di San Jacopo»
LIVORNO. La stilista partenopea adottata da Livorno da anni che “inciampa” nei tuffatori della Striscia. Diventa parte del gruppo. E decide di trasformare il rito del loro bagno invernale in un calendario. Una bella storia che unisce Morgatta, al secolo Marina Savarese e San Jacopo.
«Il senso era fare un regalo ai miei amici tuffatori. Ho stampato il 24 dicembre sera e per il tuffo di Natale (altro rito), l’ho consegnato a chi c’era e poi sono partita per Ibiza dove ho diversi progetti in corso», la 44 enne con orgoglio racconta il suo progetto labronico. Ora è in terra ibizenca, lei che ha insegnata per 12 anni al Polimoda e altre scuole di settore, scritto e pubblicato 6 libri, oltre che lavorare per diversi giornali. Al momento ha un network dedicato allo slow fashion con più di 100 brand (www.sfashion-net.it) e una rivista annuale che parla di slow culture (www.weavemag.com).
E tra un super progetto creativo e i capi della collezione www.morgattacollection.com (mettici pure le collaborazioni come scenografa/costumista con alcune discoteche della isla come Pacha, Cova Santa, Playa Soleil), Morgatta quando è a Livorno è diventata di casa alla Striscia. Da 3 anni a questa parte. Tanto da voler raccontare questo lembo di terra e i suoi abitanti al salmastro. E poi in città c’è la sua famiglia.
«Sono i bimbi della Striscia - racconta il calendario e come è nato - Sono “inciampata” in questo gruppo di bagnanti invernali per caso, una mia vecchia amica del liceo Margherita si tuffava lì, quindi sono andata lì: è stato amore (quasi) a prima vista. È diventato un rituale giornaliero, tra tuffi e chiacchiere con persone a me “sconosciute”, che ha rallegrato i miei inverni livornesi, condendoli di un’umanità variegata con la quale amo trascorrere quell’oretta tutti i giorni. Così quest’anno ho voluto fare un omaggio ai “bimbi della striscia”, il mio modo per dire grazie. Onestamente non è stato pensato per essere messo in vendita, ma posso metterlo scaricabile dal mio sito».
In foto livornesi temerari. Autentici. Di scoglio. Tra questi ci sono anche Gianluca Vaccaro, Leonardo Tovoli, Stefania Aprile, Lucilla Bertocchini, Sarah Gherarducci, Viviana Stiaccini, Sergio Frassi, Tatiana Comastri, Francesca Melani, Nicola Volpe, Marco Lenzi, Giovanna Pieri Buti, Manlio Ceccarini, Elisabetta Guarino, Valentini Massimo, Valeria Chiappe, Stefano Comastri, Franco Fastame, Enrico Pieroni, Alberto Chirici, Eleonora Giaiotti, Davide Cecchini, Francesco De Fonte e Leone Di Trento.
«La scelta delle foto è stata difficilissima - continua - Abbiamo una chat sulla quale scambiamo foto del mare e dei nostri tuffi, per cui avevo un repertorio vasto e ampio. Ho cercato di fare un mix tra foto di gruppo e di singoli “personaggi” rappresentativi, cercando di includere più o meno tutti, chiedo pubblicamente scusa a chi non è stato inserito. Poi qualche foto del meraviglioso mare e non poteva mancare un tramonto sulla Striscia, che regala degli spettacoli mozzafiato. Ci sarebbe voluto un formato 100x70 per metterle tutte. Forse per il 2026».
Morgatta (il soprannome d’arte è un mix tra la fata sorella di Merlino e il gatto, animale che Savarese adora) ama il mare d’inverno. Da sempre. «Durante il Covid sono stata confinata alla Baia del Quercetano (possiamo dire “che fortuna” godere di quel posto in solitudine è un momento bellissimo) ho continuato a fare il bagno in inverno. Si comincia a fare “la bustina del te”, una breve immersione in cui ti manca il fiato e ti senti gli spilli bucarti la pelle, per poi abituarti sempre di più e nuotare 2/3/5/7 minuti». Ed ecco i benefici. «I benefici sono molteplici, fisici ma per me soprattutto mentali. Quella dei bagni freddi sta diventando un’abitudine diffusa grazie a Wim Hoff, un atleta olandese famoso per le sue performance “a bassa temperatura”».
E alla Striscia come ci si tuffa? Anche questo è un rito.
«Alla Striscia si conta fino a tre e ci si tuffa, al massimo si tirano due moccoli tra il primo scalino e l’ultimo, ma i benefici sono gli stessi. Quelli per la circolazione, per il rafforzamento del sistema immunitario, mantenere il metabolismo e anche bruciare grassi (per mantenere la temperatura corporea in ambiente freddo, il corpo brucia di più). Io quando esco dall’acqua mi sento rinata, con più energia e con la mente rilassata, pronta a proseguire la giornata».
E chiude: «Per me fare il bagno alla Striscia fa prendere una pausa forzata dal mio cervello sempre in moto, ed è un modo per connettermi con persone con le quali poter scambiare quattro chiacchiere in serenità e senza pensieri. Insomma, fondamentalmente il beneficio è che mi diverto». E per il futuro la creativa si lascerà ispirare dalla città. E dalla Striscia di San Hacopo. «Ho due idee per un prossimo libro o una graphic novel mi sono venute. Dopotutto Livorno (e i livornesi) sono un’ottima fonte di ispirazione».l
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