Livorno, tagli all’educativa scolastica: 15 posti a rischio e un dramma per gli studenti disabili
L’appello accorato dalla Cgil: le risorse stanziate sufficienti fino a febbraio, invitiamo le famiglie a monitorare la situazione e a contattarci
LIVORNO. A fine dicembre una quindicina di educatori professionali impiegati nelle scuole superiori del Comune di Livorno perderanno il posto di lavoro: un dramma per tanti alunni disabili che necessitano di assistenza. Il motivo? Le risorse complessivamente stanziate in favore delle scuole da parte di Ministero, Regione e Provincia bastano per il momento a coprire le esigenze soltanto fino al prossimo febbraio. A scandire la situazione, all’unisono, sono Mauro Scalabrini (segretario generale Fp-Cgil provincia di Livorno), Marta Donato (funzionaria Fp-Cgil provincia di Livorno con delega al terzo settore), Valerio Melotti (segretario Cgil provincia di Livorno) e Veronica Virgili (segretaria generale Flc-Cgil provincia di Livorno).
Una situazione assai critica rispetto allo scorso anno quando invece erano state trovate risorse per soddisfare il 95% delle esigenze. Gli “educatori all’assistenza, all’autonomia e alla comunicazione” operativi presso le scuole superiori cittadine sono una quarantina. A partire dallo scorso mese il loro orario di lavoro è stato dimezzato: un colpo inaccettabile, visto che stiamo parlando di contratti che prevedono in media 12 ore lavorative alla settimana. Ci risulta inoltre che in alcuni casi siano stati addirittura proposte riduzioni contrattuali senza neanche chiedere l’accesso agli ammortizzatori sociali.
La cosa ancora più grave – come detto dalla Cgil- è che una quindicina di contratti in scadenza a fine anno non saranno rinnovati. Gli educatori professionali lavorano ogni giorno al fianco degli insegnanti di sostegno ma non sono dipendenti statali: essi sono invece dipendenti di cooperative sociali a cui viene appaltato il servizio da parte delle scuole superiori cittadine. A tal proposito siamo convinti che questi lavoratori dovrebbero essere inseriti a pieno titolo all’interno della comunità educante e quindi essere assunti anch’essi come dipendenti statali.
«Ministero, Regione e Provincia al momento non hanno fatto alcuna chiarezza in merito all’eventuale erogazione di nuove risorse e si stanno rimpallando le responsabilità di questa incresciosa situazione che riguarda in generale anche molte altre scuole della provincia – sottolineano dal sindacato – Il taglio delle ore di lavoro degli educatori professionali causerà nelle prossime settimane sempre più gravi problematiche ai danni degli alunni disabili. Un colpo inaccettabile nei confronti di soggetti fragili che avrebbero anzi bisogno di maggior sostegno e vicinanza».
E ancora: «Da sottolineare che nessuna comunicazione ufficiale è stata inoltrata alle famiglie di questi ragazzi: un fatto estremamente grave». E chiudono lanciando un appello alle famiglie: «Invitiamo pertanto le famiglie a verificare il rispetto del Pei (piano educativo individualizzato) relativo ai propri figli ed eventualmente a contattare la Cgil per assistenza legale».