LIVORNO. Variopinto nel look, nero di pelle, provocatorio sul palco e nei video: solo 23 anni e un potenziale d’immagine che manda in tilt la Rete. Nel bene e nel male. Bello Figo è quello di “Non pago affitto” e di altri brani dai titoli ameni tipo “Stasera scopo” o “Ce l’ho grosso”. Ma è “Non pago affitto”, presa di giro in musica dei luoghi comuni anti-immigrati, quello che ha riversato su di lui un ciclone di odio razzista ma anche di popolarità. Odio e minacce, tanto che in molte città i sindaci sono stati costretti ad annullare i suoi concerti non potendo garantire l’ordine pubblico e l’incolumità dello stesso Bello Figo. Ma lui resta comunque un personaggio che spopola (era persino girata la voce che avesse corncordato na ospitata al festival di Sanremo per 50mila euro) e il nostro The Cage, teatro livornese tempio della musica internazionale rock e non solo, non si è fatto sfuggire la cacciata e lo ha ingaggiato. Appuntamento il 4 marzo, annuncio, come ormai è d’obbligo, partito da Facebook.
Un concerto che si annuncia sold out e che annuncia bolleggiume, anche se Toto Barbato, manager del The Cage, mette le mani avanti: «Pensavo una reazione molto peggiore a questo anuncio. Livorno si è dimostrata quello che è: una gran bella città votata all'ironia e alla sana "presa di 'ulo"». Insomma. Considerando che manca sempre oltre un mese all’arrivo di Bello Figo in città di minacce e offese in rete ne corrono già abbastanza. Ma certo non fermeranno Toto e Bello Figo che per esempio per Alessandra Mussolini è "uno da prendere a calci". Lui si autodefinisce il "capo dello swag", certo non è Drake, diciamo che sul piano dell’intensità musicale deve ancora crescere parecchio ma è indiscutibile la sua capacità di mettere il dito rapper nelle piaghe della società e della politica iitaiane. Del resto in Italia vive da 12 anni dove è arrivato con la famiglia. Ed è un ragazzo sveglio. Porta incredibili canotte, i capelli sono biondo fosforescente, adorabile il tatuaggio di Hello Kitty sul petto. I suoi video veleggiano oltre i 40 milioni di visualizzazioni. Perché le strofe demenziali si uniscono all’originalità, al saper essere personaggio e soprattutto alla capacità di navigare nelle acque tempestose di tutta l’ostilità, ma anche della simpatia, che lo sommergono. Lui canta "Avremo trentacinque al giorno / in albergo a fare festa con le fighe bianche", "Non pago affitto, siamo negri noi", "Non faccio l'operaio, non mi sporco le mani perché sono già nero", "E poi vogliamo wi-fi, anche stipendio", "Andiamo in stazione a rubare biciclette". C’è chi si diverte e chi si indigna. Emozioni, e lui ha comunque il potere di scatenarle.
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E Facebook si scatena. “Speriamo che si becca una picconata in testa!!!!!!” è uno dei commenti più gentili sotto uno dei tanti post che hanno cominciato a girare sulle bacheche livornesi di Facebook appena si è saputo del concerto livornese del rapper Bello Figo in programma per il 4 marzo. Nonostante l’auspicio del manager del The Cage Toto Barbato, nemmeno Livorno sembra immune dall’odio verso il rapper che ij alcune città ha costretto gli organizzatori ad annullare i suoi concerti. Qualcuno suggerisce: “Basta andare li e tirarci qualche molotov nelle vicinanze...”. E ancora: “Questo povero personaggio é un parassita che andrebbe preso a calci nel culo e rimandato da dove è venuto! Non é ironia quella!! É un ignorante che a stento parla italiano,ripudiato dai suoi stessi fratelli,chi lo osanna é complice ammasso di babbei”. Certo c’è anche chi guarda allo spesssore del personaggio: «Io sono antifascista...ma Bello Figo è veramente un coglione. A difenderlo non si passa da antifascisti ma da coglioni... Dovrebbe essere la vergogna di tutti i profughi... con un minimo di cervello».