Con tre figli vivono nel bosco senza scuola né luce: ora indaga la procura
Succede a Vasto: chiesta la sospensione della potestà genitoriale dopo che l’intera famiglia era stata ricoverata per un’intossicazione da funghi
Una vita decisamente fuori dagli schemi, lontana dal caos cittadino e dalle comodità moderne. Una donna di 45 anni, originaria dell’Australia, e il marito di 51, hanno deciso di vivere immersi nella natura, in un’ex casa colonica tra i boschi nei dintorni di Vasto, in provincia di Chieti. Con loro i tre figli – una bambina di otto anni e due gemelli di sei – e una quotidianità scandita da ritmi semplici: niente acqua corrente, elettricità solo dai pannelli solari, una stufa a legna per il riscaldamento e un pozzo per l’approvvigionamento idrico.
Indaga la procura
La loro scelta di vita, però, è finita sotto la lente della magistratura. La Procura per i minorenni dell’Aquila ha chiesto la sospensione della potestà genitoriale dopo che, il 23 settembre 2024, l’intera famiglia era stata ricoverata per un’intossicazione da funghi raccolti nel bosco. Durante i soccorsi, i carabinieri avevano segnalato la particolare situazione abitativa ai servizi sociali.
L’“unschooling”
Secondo le relazioni degli operatori, la casa non disporrebbe di condizioni igienico-sanitarie adeguate, i bambini non sarebbero seguiti da un pediatra e vivrebbero in isolamento sociale. A destare particolare preoccupazione è anche la loro educazione: i genitori, secondo quanto, ricostruito, praticano l’“unschooling”, un metodo di apprendimento libero, senza programmi scolastici né lezioni tradizionali.
.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=19b53b4)