Il Tirreno

I delitti

Mostro di Firenze, la figlia della vittima: “Avocate l'inchiesta, la chiave del mistero è negli atti”


	Scopeti 1985, la scena dell'ultimo massacro: morirono due francesi Nadine Mauriot e Michel Kravelchvili
Scopeti 1985, la scena dell'ultimo massacro: morirono due francesi Nadine Mauriot e Michel Kravelchvili

L’avvocato della famiglia Mauriot presenta l’istanza alla Procura generale di Firenze

29 giugno 2022
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Perugia. Ancora un altro capitolo in quella che sembra la storia giudiziaria infinita degli omicidi dei mostro di Firenze. Ha infatti chiesto alla Procura generale del capoluogo toscano l'avocazione delle indagini l'avvocato Valter Biscotti, del foro di Perugia, legale della figlia di Nadine Mauriot, uccisa a Scopeti di San Casciano nel settembre 1985. "Negli atti del processo a Pietro Pacciani e in quello sui 'compagni di merende' c'è infatti la chiave per la soluzione del caso", ha sostenuto spiegando la sua decisione.

L'avvocato Biscotti ha depositato la richiesta di avocazione questa mattina, 29 giugno. "Alla luce di quanto accaduto a seguito di alcune decisioni della procura di Firenze che di fatto impedisce ai difensori delle persone offese di svolgere indagini difensive relative agli otto duplici omicidi siamo costretti ad agire di conseguenza", ha sostenuto. Per il legale "sussistono tutti i requisiti di legge per chiedere l'avocazione prevista dall'articolo 412 del codice di procedura penale". Motivi che spiega lui stesso in una nota. Parlando di "fuga di notizie sulle relazioni Minervini, di mancate risposte alle legittime istanze dei difensori, di accesso agli atti di processi definiti con sentenze dibattimentali da più di venti anni, di violazione dei termini di durata previsti dall'art. 407, di violazione degli adempimenti imposti dall'art. 407 comma 3 bis cpp e di mancata messa a disposizione della Corte di assise degli atti del fascicolo per il dibattimento del processo Pacciani nella loro integrità e completezza".

A marzo i legali dei parenti di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, vittime dell'ultimo degli omicidi attribuiti al mostro avvenuto a Scopeti nel settembre 1985, e di Carmela De Nuccio, una delle due vittime dell'omicidio avvenuto a Scandicci nel 1981 avevano chiesto alla procura di riaprire l'inchiesta e consentire alle parti offese l'accesso agli atti d'indagine sui delitti attribuiti al mostro di Firenze. "Poiché ritengo discutibilissimi gli esiti di quei processi ho la sensazione che ci vogliono impedire di accedere a quegli atti" ha detto oggi l'avvocato Biscotti riferendosi al procedimento Pacciani e a quello sui 'compagni di merende'. "Si pensi solo - ha aggiunto - alla storia del proiettile trovato nel giardino di Pacciani. Una perizia (Minervini) mette in forte discussione 'il ritrovamento'. Noi vogliamo vedere tutti gli atti perché li c'è la verità degli otto duplici omicidi. Verità a mio giudizio che non ha nulla a che vedere - ha concluso Biscotti - con istruttorie e sentenze fino ad ora conosciute".

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