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Caro vita, Misericordie in ginocchio: «Senza aiuti saremo costretti a fare dei tagli»

Caro vita, Misericordie in ginocchio: «Senza aiuti saremo costretti a fare dei tagli»

Servizi a rischio per costi troppo alti, pochi volontari e rimborsi insufficienti

27 giugno 2022
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Grosseto “Aiutateci”. È il grido d’allarme delle Misericordie, che devono fare i conti con i rincari del carburante e dell’elettricità.

A farsi portavoce delle criticità delle Confraternite è il governatore della Misericordia di Porto Santo Stefano e presidente del coordinamento provinciale Roberto Cerulli: «Raccogliamo il grido di allarme delle Misericordie della provincia, che come le altre di tutta la Toscana soffrono per il rincaro dei costi del carburante e delle materie prime. Durante l’ultimo direttivo di Federazione – aggiunge – abbiamo manifestato la nostra situazione di difficoltà che si sta prolungando per troppo tempo. La Regione Toscana dovrà dare risposte certe, convincenti e di sollievo per le associazioni, soprattutto per quelle impegnate nella garanzia dei servizi di emergenza».

«Temiamo inoltre – continua Cerulli – di dover tagliare alcuni servizi per ovvie difficoltà economiche in alcune zone della provincia, dove la carenza dei volontari ha costretto le associazioni a impegnarsi con dipendenti pur di mantenere in piedi il servizio di emergenza territoriale. Ma questi costi devono essere a carico della Regione e del servizio sanitario nazionale e non delle associazioni».

«Nelle prossime settimane – prosegue il presidente – se non si muoverà niente, chiederò un incontro alla prefetta per comunicare quale sarà il cronoprogramma di sospensione dei servizi delle nostre associazioni, incominciando da quei territori dove le nostre associate sono più in sofferenza, che sono le realtà piccole e lontane dagli ospedali. Naturalmente – conclude – saranno interessate le varie amministrazioni comunali competenti per territorio».

«L’aumento incide molto sul bilancio. Ho appena pagato oltre 4mila euro per i nostri mezzi. I rimborsi che ci vengono dati dalla Asl sono sempre gli stessi mentre le nostre spese aumentano», commenta Marcello Santarelli, governatore della Misericordia di Manciano, e prosegue: «Abbiamo lunghe distanze da percorrere e avendo pochi volontari dobbiamo pagare i dipendenti. Qualcuno deve intervenire e venirci incontro perché così non possiamo più andare avanti».

Anche Leonardo Bragaglia, governatore della Misericordia di Albinia, è d’accordo con i colleghi: «Per fortuna abbiamo i volontari che ci permettono di fare i servizi di emergenza altrimenti sarebbe tutto molto più difficile. I nostri mezzi e il nostro materiale devono però fare revisioni periodiche – sottolinea – e sicuramente anche queste aumenteranno perché chi si sposta per venire a fare i controlli spenderà di più di carburante».

«Dal 2024 – aggiunge Bragaglia – cambieranno anche molte disposizioni: chi avrà 70 anni non potrà guidare l’ambulanza. Chi svolge servizi con l’auto dovrà comunque fare dei corsi di guida pur avendo una regolare patente. Insomma – conclude – un insieme di cose che, considerato anche i rimborsi non altissimi che percepiamo, ci mettono in difficoltà».

Pietro Baffigi è il governatore della Misericordia del Giglio, dove la questione – paradossalmente – non è tanto quello del carburante, anche se sull’isola a volta costa anche un euro di più della terraferma: «Dobbiamo affrontare altri problemi – dice – come il fatto che un servizio che sulla terraferma viene fatto in due ore a noi impiega un’intera giornata perché dobbiamo fare i conti con gli orari del traghetto».

Ma c’è anche il rebus dei volontari: «L’isola è piccola e poco abitata – conclude Baffigi – specialmente in inverno. Teniamo comunque botta. In estate abbiamo adottato il sistema di offrire le vacanza a chi viene a fare il volontario. Diamo alloggio e le persone vengono, fanno i loro turni passando l’estate al Giglio». l

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