Il Tirreno

Firenze

L’idrante lettiano sulle liste della Toscana: fuori o nei collegi in bilico gli ex renziani. Paracadutati Scotto, Ascani, Boldrini – tutti i nomi

Mario Neri
L’idrante lettiano sulle liste della Toscana: fuori o nei collegi in bilico gli ex renziani. Paracadutati Scotto, Ascani, Boldrini – tutti i nomi

Esclusi dalle liste Lotti, Buratti, Di Giorgi. Ceccanti quarto a Pisa. Lo sfogo di Nardi in chat con i dem massesi: “Mi hanno dato un collegio già perso, ma non mi piego a cambiare corrente per un posto”. Rossi correrà nell’uninominale di Grosseto, Fratoianni in quello di Pisa. Il gesto di Caterina Bini: super blindata sul listino, lascia il maggioritario ai pratesi. Ma il Pd locale rischia la resa dei conti

15 agosto 2022
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Ci fu la notte del lanciafiamme renziano, è appena finita quella dell’idrante di Enrico Letta sulle liste per le elezioni Politiche. La notte delle grandi pulizie. Gente spruzzata fuori da Montecitorio e Palazzo Madama sebbene al primo giro, inondata di fragili speranze, risciacquata con getti d’acqua che se non escludono i vecchi nemici di partito dalla corsa, li deludono con collegi e posizioni instabili, contendibili o proprio già persi. Dopo una direzione thriller rinviata per tre volte causa liti, proteste, lotte fra correnti emergenti e aree del partito ormai diventate ruscelli, il segretario del Pd chiude la partita delle candidature (o quasi). Restano da riempire le caselle da assegnare agli alleati, anche se alcune già si conoscono. Ma il quadro è chiaro. Approvato con tre contrari e  cinque astenuti. “Nessuna tensione, solo normale discussione”, dettano alle agenzie nel pomeriggio dal Nazareno. Come no. “In Toscana s’è scatenata una tempesta”, raccontano alcuni dirigenti del partito regionale.

Così, per dire, non l’ha presa benissimo Martina Nardi. Son passati pochi minuti da quando Marco Meloni, braccio destro di Enrico Letta, ha finito di leggere le liste della Toscana, e la deputata massese già si sfoga nella chat dei dem apuani: «Queste giornate interminabili con stasera finalmente finiscono. Le liste si sono chiuse. Il Pd di Massa Carrara non avrà più un deputato e rischia di non averlo per molti anni. In questa battaglia ero sola e se avessi vinto, avrei vinto io ma la sconfitta avrebbe significato la sconfitta per tutti! Intendiamoci, non sto dicendo che le agitazioni, le telefonate, i documenti ecc di qualcuno dei candidati provinciali o presunti tali, siano stati causa di ciò che è avvenuto ma di certo non hanno aiutato. In alcuni luoghi i territori hanno fatto squadra e, anziché fare documenti sui giornali, ne hanno fatti di unitari per sostenere il deputato uscente. Do una notizia ai naviganti: nessun nome diverso dal mio è mai stato preso in considerazione. Ora la situazione è questa: c'è un nome di Letta/Zingaretti (Furfaro), c'è un nome di Franceschini (Bini) e a me hanno dato il collegio perdente di Massa-Viareggio. Avrei potuto cambiare corrente per cercare dei nuovi supporter ma sono una donna leale e di sani principi, non lascio una barca perché sta affondando e non mi sposto dai riformisti al suo contrario solo per ottenere un posto!».

Ecco, lei è di Base riformista, la corrente di Luca Lotti. L’ex braccio ambidestro di Matteo Renzi, il Matteo che cancellò Enrico con un cancelletto, per intendersi, quello dello #staisereno. Deve essere per questo che per il biondo di Montelupo il leader dem pisano non riserva neppure una casella perdente. Adieu. Stefano Ceccanti, nonostante Meloni abbia detto che in effetti è così, invia una nota quasi disperata alle agenzie per precisare che la notizia per cui lui sarebbe quarto sul plurinominale di Pisa-Firenze è «destituita di fondamento».

«Ha piazzato i suoi e pensato agli alleati», mugugnano i baseriformisti. Così, sul plurinominale alla Camera di Massa, Lucca, Pistoia, Prato neppure una riconferma. Fuori l’ex sindaco di Forte dei Marmi Umberto Buratti. Nel listino, come capolista, paracadutata dall’Umbria c’è Anna Ascani, lettiana di ferro. Poi il pistoiese Marco Furfaro, l’ex di Sel ora passato sotto le insegne di Orlando e Provenzano, ma pure stimato dal capo del Nazareno. Terza Caterina Bini. La senatrice e sottosegretaria franceschiniana in nottata viene schierata anche sul plurinominale Firenze-Pisa e sull’uninominale Pistoia-Prato-Mugello, ma in mattinata avrebbe comunicato al partito di voler rinunciare al maggioritario. Un bel gesto in favore di un candidato pratese. Un viatico per l’assessora Benedetta Squittieri. I dem pratesi riuniscono la segreteria alle 15. E potrebbe aprirsi una mini resa dei conti: Ilaria Bugetti, consigliera regionale, sarebbe già pronta a dare battaglia. Quarto posto, a riempire, Gianluca Brizzi, segretario dei dem massesi.

Sul collegione proporzionale di Arezzo, Siena e Grosseto plana come capolista l’ex presidente della Camera Laura Boldrini, poi il fedelissimo della segretaria regionale Simona Bonafè, Marco Simiani, la sindaca di Lucignano Roberta Casini e il piombinese Simone De Rosas, pure lui vicino alla Simo.

Niente corsa per Leonardo Marras. Nel collegio uninominale Siena-Grosseto dovrà sudarsela Enrico Rossi. L’ex governatore di fronte avrà l’altro Rossi, Fabrizio, il coordinatore regionale di FdI. Sul listino di Firenze-Pisa blindata Bonafè come capolista, in seconda posizione a portata di seggio Arturo Scotto di ArticoloUno (Speranza viene candidato in un’altra regione), ancora Caterina Bini, e Stefano Ceccanti, appunto quarto. A nulla serve la lamentazione pubblica, in direzione, del ministro Lorenzo Guerini. Per il prof di diritto costituzionale s’era sollevata pure mezza federazione pisana, contraria a schierare all’uninominale di città e provincia Nicola Fratoianni. Niente, altro che stai sereno, Letta è stato serenissimo. Così, sull’uninominale a Lucca schiera una fedelissima come la versiliese Anna Graziani, ad Arezzo l’ex assessore Vincenzo Ceccarelli, a Livorno la spunta – con la spinta del sindaco Salvetti – Andrea Romano perché in fondo anche ai baseriformisti va concessa una riserva indiana. Dopo giorni di «alta tensione», come la definiva lui stesso nei messaggini ad amici e collaboratori, Dario Nardella è riuscito a blindare i fiorentini, e Federico Gianassi e Emiliano Fossi non dovranno cedere i collegi a paracadutati. In fondo, succederà per il sanatoriale di Firenze. E a vedersela con Matteo Renzi potrebbero essere Ilaria Cucchi o, ohibò, Angelo Bonelli dei Verdi o il radicale Benedetto Della Vedova. Stay tuned. Sul Pisa-Livorno si gioca la sua chance fuori casa Andrea Marcucci, sull’Arezzo-Siena-Grosseto Silvio Franceschelli, sindaco di Montalcino. Lui e Enrico si son conosciuti durante la campagna per le suppletive ed è scoccata la scintilla. Così il sindaco del vino s’è guadagnato anche il terzo posto al plurinominale, dove capolista è Dario Parrini, uno dei pochi ex renziani e lottiani scampati alla piena lettiana. In seconda posizione, cioè buona per agganciare un seggio, c’è Ylenia Zambito, responsabile urbanistica del Pd toscano, pisana e lettiana in purezza. Solo una botta di fortuna potrà far tornare in Parlamento Caterina Biti. Pure lei quarta e manco a dirlo baseriformista. Fuori Rosa Maria Di Giorgi, pure lei alluvionata dall’idrante lettiano.  

COLLEGI PLURINOMINALI CAMERA:

P01 

  • Anna Ascani
  • Marco Furfaro
  • Caterina Bini 
  • Gianluca Brizi

P02 

  • Laura Boldrini
  • Marco Simiani
  • Roberta Casini
  • Simone De Rosas

P03

  • Simona Bonafè
  • Arturo Scotto
  • Caterina Bini
  • Stefano Ceccanti

COLLEGI UNINOMINALI CAMERA:

U01 Grosseto Siena

  • Enrico Rossi

U02 Massa

  • Martina Nardi

U03 Lucca

  • Anna Graziani

U04 Pisa 

  • Coalizione

U05 Livorno 

  • Andrea Romano

U06 Prato-Pistoia-Mugello

  • Caterina Bini

U07 Firenze città

  • Federico Gianassi

U08 Scandicci

  • Emiliano Fossi

U9 Arezzo 

  • Vincenzo Ceccarelli

COLLEGIO PLURINOMINALE SENATO

  • Dario Parrini
  • Ylenia Zambito
  • Silvio Franceschelli
  • Caterina Biti

COLLEGI UNINOMINALI SENATO

U01 Arezzo 

  • Silvio Franceschelli

U02 Livorno 

  • Andrea Marcucci

U03 Prato 

  • Coalizione

U04 Firenze 

  • Coalizione
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