Insegne non autorizzate multati circoli Pd e Arci
Rosignano: segnalazione del M5S, i vigili accertano il mancato rinnovo delle pratiche. Garzelli, tesoriere del partito: «Assurdo chiedere controlli solo per alcuni soggetti»
ROSIGNANO. Multe a tutte le sezioni Pd e a tutti i circoli Arci presenti sul territorio del comune di Rosignano. Il motivo delle sanzioni è legato alle insegne che sono posizionate all’esterno delle singole sedi del partito e dell’associazione che si occupa di sociale e cultura. Insegne la cui autorizzazione risultava scaduta.
Tutto è partito da una richiesta d’atti avanzata al Comune dal Movimento 5 Stelle, nella persona della consigliera Elisa Becherini. Da qui le verifiche della polizia municipale, che ha effettivamente riscontrato come i “cartelloni” presenti sul territorio davanti alle sedi di Pd e Arci non avessero i titoli autorizzatori. «Per tutti è scattata la sanzione prevista: 422 euro ad insegna senza autorizzazione, che se pagati entro cinque giorni dalla notifica vengono ridotti a 295, 40 euro.
Il Pd, che sul territorio conta sette sezioni (Rosignano Solvay, Rosignano Marittimo, Vada, Castelnuovo, Gabbro, Castiglioncello, Nibbiaia) e quindi sette insegne, ha provveduto a pagare una somma totale di 2.067 euro. «Io ho fatto il pagamento per sei sedi - spiega il tesoriere del Pd, Massimo Garzelli -, ad esclusione della sezione di Castiglioncello che ha provveduto da sola a saldare». Analoga multa è spettata ai circoli Arci, che sul territorio sono nove (tre a Rosignano Solvay, due a Vada, uno a Marittimo, uno a Nibbiaia, uno a Gabbro e uno a Castelnuovo). «A me risulta che la maggior parte dei circoli - spiega Claudia Franconi, presidente dell’Arci Bassa Val di Cecina - abbia già saldato». Addirittura risulta che un circolo per sbaglio abbia fatto un versamento di 40 centesimi in meno (295 invece di 295,40 euro) e che abbia dovuto pagare una sanzione accessoria di 125 euro. Così i nove circoli sono andati a pagare un totale di 2.783 euro (comprensive dei 2.658 delle multe e dei 125 della sanzione accessoria).
E se anche i circoli Arci hanno deciso di mettersi in regola, uno ha deciso di ribattere. Il presidente dell’Arci di Gabbro, Fiore Malanima, ha infatti inviato al Comune una lettera di protesta, in cui sottolinea che «la questione avrebbe potuto essere gestita in maniera più morbida, ricorrendo a un invito a tutti i titolari di mezzi pubblicitari a mettersi in regola». Malanima chiede inoltre «di verificare la possibilità di rivedere l’articolo 23 del regolamento comunale, semplificando la procedura di rinnovo dell’autorizzazione» e di «effettuare il controllo sulla regolarità della posizione di tutti gli altri titolari di insegne».
Intanto i vertici Pd e Arci sono concordi nel considerare singolare l’intera operazione. «Noi avevamo le vecchie autorizzazioni - spiega Garzelli - e non sapevamo che scadessero ogni tre anni. Non abbiamo infranto alcuna legge, adesso è tutto a posto». Poi le considerazioni politiche. «Come si può concepire - termina Garzelli - che qualcuno che fa politica mandi un controllo non dico a noi del Pd, ma all’Arci, e non ad altri». Concorda Franconi: «Ai singoli circoli - spiega la presidente Franconi - deve essere sfuggito di rinnovare l’autorizzazione. Certo è una cosa strana che i controlli siano avvenuti così a tappeto».
Dal canto suo la polizia municipale, tramite il comandante Dalida Cosimi, fa sapere che quando ci sono richieste di controllo le verifiche devono essere fatte. «Il nostro impegno - termina Cosimi - nei limite del possibile e chiaramente delle risorse umane disponibili, è portare avanti altre verifiche. In questo caso, con una richiesta d’atti, è previsto che vengano fatte verifiche specifiche».