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In Toscana culle sempre più vuote: dal passeggino al lettino quanto costa mantenere un figlio il primo anno

In Toscana culle sempre più vuote: dal passeggino al lettino quanto costa mantenere un figlio il primo anno

Federconsumatori analizza le spese che gravano sui neo-genitori: in tanti escogitano soluzioni per risparmiare ricorrendo all’usato o agli acquisti online

25 aprile 2024
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La spesa complessiva per crescere un figlio – soltanto dalla nascita fino al compimento del primo anno di vita – può variare da un minimo di circa 7.500 euro a un massimo di quasi 17.600 euro. I dati emergono da uno studio di Federconsumatori Toscana che ha analizzato i costi con cui i neo-genitori sono costretti a fare i conti per non far mancare nulla al neonato. Dalla carrozzina all’ovetto, dal lettino al seggiolone: rispetto al 2023, in media, le famiglie toscane spendono il 5% in più. Risparmia qualcosa chi ha già un figlio ma «in ogni caso sono costi insostenibili – sottolinea l’associazione impegnata nella tutela dei valori e nella difesa dei diritti guidata, in Toscana, dal presidente Luca D’Onofrio – Uniti alla precarietà occupazionale e alla mancanza di lavoro per i giovani, continuano a incidere pesantemente sull’andamento della natalità, dimostrando l’inefficacia delle politiche pro-natalità e di sostegno alle famiglie messe in atto fino ad ora, che andrebbero potenziate, non solo, come fatto in alcuni casi, per incrementare il numero dei figli».

Sono sempre di più i genitori che escogitano ogni soluzione disponibile per (provare a) risparmiare, anche su questa voce, ricorrendo all’usato o ai portali online per acquistare i prodotti necessari, oppure aderendo ai numerosi gruppi che esistono sui social network e online. Sì, perché acquistando online il risparmio sull’importo minimo di spesa per il mantenimento di un bimbo nel primo anno di vita è del 30%, mentre su quello massimo del 36% (non considerando i costi relativi ai beni di prima necessità quali pannolini, farmaci, biscotti, latte e pappe e le visite mediche).

Il costo complessivo diminuisce ancor di più se si ricorre al canale dell’usato: comprare prodotti di seconda mano consente di risparmiare sulla spesa finale da un minimo del 53%, fino a un massimo del 61%. Eppure, nonostante i costi elevati per il sostentamento di un bambino nei suoi primi 12 mesi di vita, i baby shower (la tradizionale festa prenatale diffusa negli Stati Uniti in cui si accoglie la futura nascita di un bambino) e le feste in grande stile per il primo compleanno vanno sempre più di moda. I costi di questi eventi aumentano ancora: nel 2024, l’allestimento di un baby shower nella propria abitazione per 25 invitati ha un costo medio di 876,46 euro (+6% rispetto al 2023); nel caso di una festa di compleanno per 35 persone, invece, l’importo da spendere è di 1.191,94 euro (+4% rispetto al 2023).

Però va detto che in aiuto delle famiglie ci sono una serie di bonus e sostegni. Tra questi, l’assegno unico. In pratica, le famiglie con figli a carico possono beneficiare dell’assegno unico universale, potenziato dal 2023 a più riprese, che spetta per ogni figlio minorenne (o anche maggiorenne al di sotto dei 21 anni di età in presenza di determinate condizioni). Nel 2024, con la legge di bilancio 2024, sono state confermate le maggiorazioni assegno unico figli previste dalla Manovra 2023. L’assegno unico, come spiega Federconsumatori, viene erogato mensilmente e modulato a seconda del valore Isee delle famiglie, tenendo conto anche dell’età dei figli e della condizione di disabilità laddove presente. L’importo di questo sostegno varia da un massimo di 199,4 euro per ciascun figlio minore con Isee fino a 17.090,61 euro a un minimo di 57 euro per ciascun figlio minore in assenza di Isee o con Isee pari o superiore a 45.574,96 euro.l

M.T.

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