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Vigile del fuoco morto a 50 anni, dal terremoto dell’Aquila alla Costa Concordia: il ricordo dei colleghi

Vigile del fuoco morto a 50 anni, dal terremoto dell’Aquila alla Costa Concordia: il ricordo dei colleghi

La cerimonia funebre di Samuele Del Ministro sarà celebrata in cattedrale a Pescia: lascia due figli di 14 e 9 anni

01 maggio 2024
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PESCIA. Sarà celebrato venerdì pomeriggio alle 15, 30 nel duomo di Pescia il funerale di Samuele Del Ministro, il cinquantenne vigile del fuoco morto nella nottata di domenica a Torino, dove è stato colpito da un malore mentre si trovava in servizio nella caserma del distaccamento del Lingotto. Ancora non è dato sapere quando la salma potrà giungere a Pescia, ma è sicuro che alla cerimonia saranno presenti tantissimi colleghi in divisa per un ultimo omaggio.

Samuele Del Ministro lascia due bambini (un maschio di 14 e una femmina di 9) e la moglie Stefania Berti, insegnante di lettere all’istituto agrario Anzilotti.

La tragedia è avvenuta nella notte tra domenica e lunedì, attorno all’una, nella caserma dei vigili del fuoco del distaccamento Lingotto. Il malore ha colpito Samuele Del Ministro mentre si trovava nella sua camerata, in branda. I primi soccorsi sono arrivati proprio dai colleghi, che, non vedendolo, sono andati a cercarlo. Invano hanno utilizzato anche il defibrillatore, mentre aspettavano l’arrivo dei sanitari del 118.

Affranti i colleghi del comando di Pistoia.

«Samuele – ricordano – ha iniziato il suo percorso nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco con il servizio di leva, per poi entrare in servizio permanente nel 2001. La sua prima assegnazione da vigile permanente, fu al comando provinciale di Torino, e dopo qualche tempo finalmente tornò a casa, nel suo comando di Pistoia. Per circa vent’anni ha prestato servizio nella sede distaccata di Montecatini. Un vigile professionalmente qualificato in tecniche Speleo alpino fluviale (saf), specialista fluviale (sfa), istruttore di tecniche di primo soccorso sanitario e molto altro ancora. Un vigile del fuoco mosso dalla passione e dall’entusiasmo per il suo lavoro, altruismo e garbatezza, doti riconosciute da tutti. Sempre presente e disponibile a qualsiasi attività, sia istituzionale che informale. Ha partecipato attivamente a tante fasi emergenziali sul territorio nazionale, dal terremoto dell’Aquila, al tragico incidente della Costa Concordia al Giglio, al recente terremoto nel Centro Italia. Un vigile sempre in prima linea. Poi, il passaggio di qualifica, al ruolo di caposquadra, con assegnazione al comando di Torino. A breve sarebbe rientrato nel nostro comando». 

M. D.

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