Il Tirreno

Livorno

Il progetto

Darsena Europa, si lavora senza soste

di Maurizio Campogiani

	Roberta Macii e una veduta del porto di Livorno
Roberta Macii e una veduta del porto di Livorno

La sub commissario Roberta Macii fa il punto della situazione, anticipa l’invio al Ministero della documentazione richiesta nelle prescrizioni VIA e sottolinea l’importanza di un lavoro svolto in parallelo con il terminalista che risulterà aggiudicatario del bando europeo di imminente emanazione

02 maggio 2024
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È un lavoro che va avanti senza soste quello che dovrà portare alla definitiva nascita della Darsena Europa. Incassato dopo un lunghissimo iter l’ok ministeriale rispetto alla Valutazione di Impatto Ambientale, adesso è il momento di rispondere alle richieste di modifica e alle prescrizioni pervenute. Un lavoro che viene coordinato dal sub commissario dell’opera, Roberta Macii, che nell’Adsp del Mar Tirreno Settentrionale ha molteplici e delicati incarichi. «Stiamo preparando – spiega – la relazione nella quale spiegheremo al Ministero in che modo daremo seguito alle prescrizioni, ovviamente in tempi diversi. Contemporaneamente, siccome il progetto va definito, stiamo lavorando per consegnare il cantiere dopo l’ultimo via libera pervenuto. Secondo il nostro cronoprogramma, il secondo piazzale dovrebbe essere pronto nell’arco di un paio di mesi, dopo di che potranno partire le opere a mare».

Al momento, nonostante la spirale inflattiva degli ultimi anni, non si sono registrati problemi in ordine a possibili aumenti di costi. «Per le opere attualmente previste – riprende Macii – il contratto sottoscritto con gli appaltatori è interamente finanziato, quindi dovremmo essere assolutamente in grado di ultimare quanto di nostra competenza, in ordine ai lavori di dragaggio e di protezione foranea. Nell’eventualità che nelle prossime settimane o mesi possano verificarsi problemi in tal senso, ovvero incrementi del quadro economico, come Autorità Portuale ci siamo già preparati a fronteggiare eventuali emergenze attraverso il reperimento di altre forme di finanziamento. Comunque, mi sembra giusto sottolineare che quanto si sta realizzando rappresenta il primo, importante passo in funzione della nascita di un qualcosa che può dare una spinta fondamentale al porto di Livorno, ovvero la creazione di una nuova porta di accesso allo scalo marittimo che attualmente risulta inadeguato in termini di accessibilità per tutti i traffici. Quindi il primo obiettivo è quello di fornire una nuova imboccatura portuale ed è su quello che si sta lavorando alacremente. Si tratta di opere che vengono giustamente realizzate con fondi pubblici perché vanno a beneficio dell’intera collettività».

Ma quando il relativo terminal, che sarà destinato al traffico e alla movimentazione dei contenitori, potrà finalmente vedere la luce? La sub commissario della Darsena Europa sembra avere le idee abbastanza chiare al riguardo, non nascondendo un certo ottimismo. «Per la realizzazione del terminal – riprende – andremo abbastanza velocemente alla formulazione di un bando europeo. Con la prosecuzione dei lavori finanziati coi fondi pubblici, il terminalista aggiudicatario potrà iniziare le opere di sua competenza. Questo andamento in parallelo, peraltro già sperimentato con successo al porto di Piombino, ci consentirà di guadagnare tempo e di avere l’opera ultimata in tempi relativamente brevi rispetto alla sua complessità e importanza».

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