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Firenze, lascia la cocaina sul tavolo e il figlio di 2 anni la ingerisce: condannato

di Matteo Leoni
Firenze, lascia la cocaina sul tavolo e il figlio di 2 anni la ingerisce: condannato

Il piccolo, risultato positivo alla droga, si trovava dal padre insieme al fratellino di 5 anni. L’uomo si è giustificato dicendo che è colpa dell’ambiente di lavoro

09 maggio 2024
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FIRENZE. Avrebbe lasciato incustoditi i suoi figli di 2 e 5 anni, che passavano con lui il fine settimana, permettendo di fatto che entrassero in contatto con della cocaina che era stata lasciata sul tavolo del salotto. Per questo motivo un uomo di 45 anni è stato condannato dal tribunale di Firenze in primo grado alla pena di due anni e due mesi di reclusione. Il quarantacinquenne, difeso dall’avvocato Chiara Ceroni, è stato ritenuto colpevole del reato di abbandono di minore. Assolto invece dalle accuse di abbandono di minore aggravato dalle lesioni e di violazione degli obblighi di assistenza familiari. L’uomo dovrà risarcire la ex compagna che si era costituita parte civile con l’avvocato Elisa Baldocci, ma in attesa della definizione dell’ammontare da parte del giudice civile dovrà versare alla donna una provvisionale di 10mila euro.

Le indagini sul caso sono state coordinate dal pm Giacomo Pestelli, che al termine della sua requisitoria aveva chiesto una condanna a tre anni e nove mesi. L’avvocato Elisa Baldocci si era associata alla richiesta di pena.

I fatti risalgono al maggio del 2020, quando due fratellini di 2 e 5 anni arrivarono al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Dopo i primi test, uno dei due risultò positivo alla cocaina. Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, la madre avrebbe deciso di portare i bambini all’ospedale, dopo essersi accorta di alcuni strani comportamenti tenuti dai figli ritornati da lei dopo aver trascorso del tempo col padre, dal quale si stava separando.

A seguito degli esami effettuati all’ospedale pediatrico Meyer uno dei due bambini, che adesso stanno bene e non hanno riportato conseguenze, fu dimesso con una prognosi di 10 giorni. Gli investigatori ipotizzano fossero venuti a contatto con lo stupefacente, mentre si trovavano nella casa paterna.

L’uomo sarebbe infatti risultato positivo ai drug-test e avrebbe ammesso di essere un consumatore occasionale di cocaina. Nell’ambito dell’inchiesta sono stati sottoposti a test anche la madre dei bambini e il suo attuale compagno, risultati entrambi negativi.

Nell’ottobre del 2020 il tribunale civile di Firenze ha dichiarato l’uomo decaduto dalla responsabilità genitoriale. La misura non gli è mai stata revocata. «Pur essendo l’unico adulto di riferimento dei minori risultato positivo alla cocaina e ai suoi metaboliti – si legge nella sentenza che fu emessa dal giudice civile – si arrampicava in fantasiose ricostruzioni secondo le quali i figli avrebbero assunto farmaci che conterrebbero sostanze analoghe alla cocaina, la cocaina sarebbe presente nell’acqua potabile o, ancora, che i figli avrebbero avuto contatto con lo stupefacente attraverso il contatto con superfici non meglio precisate».

In aula, durante il processo penale, l’uomo si sarebbe giustificato dicendo di essere positivo al test della coca a causa di una contaminazione provocata dall’ambiente circostante, poiché, come passatempo, lavorerebbe in alcuni locali notturni.

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