Il Tirreno

LIDO DI CAMAIORE. La stagione nelle notti del divertimento in Versilia non inizia benissimo. Dopo le violenze consumate tra la Darsena viareggina e Forte dei Marmi, che ha visto feriti alcuni giovani aggrediti da una banda di coetanei che semina il panico fuori dai locali, adesso è la volta dei vandalismi ai danni del bar-ristorante del Pontile di Lido di Camaiore e spiagge vicine. A lanciare l’allarme è Mario Bernardini che aiuta il figlio della gestione del locale al Pontile: «È iniziata subito male. Un gruppo di ragazzini, di età tra i 15 e i 17 anni, bivaccano ubriachi fino a notte fonda. E lasciano dietro di loro una scia di vandalismi». È già accaduto «due volte a fine aprile. Venerdì scorso c’ero io e ho visto personalmente – intorno a un quarto a mezzanotte – due ragazzine di quindici anni che spaccavano gli ombrelloni. Arrivano e rompono ombrelloni, tavoli e sedie. Al bagno vicino hanno fatto danni. E nelle notte tra sabato e domenica sono tornati».

Il locale ha le telecamere e la denuncia per i danni subiti è già stata presentata. Ma rimane il problema di come fermare i giovanissimi vandali in un luogo come il Pontile di Lido di Camaiore che è luogo di ritrovo dei giovanissimi di Lido, Viareggio, di chi non abita in Toscana ma ha in Versilia la seconda casa delle famiglie.

«Si tratta di problema che abbiamo sia a Lido che a Camaiore e anche a Capezzano», spiega Marcello Pierucci, sindaco di Camaiore. «Si tratta di un fenomeno di disagio giovanile che vede protagonisti degli adolescenti. Non la definirei delinquenza: il più grande avrà 16 anni. Ma fanno dei danni e non è facile intervenire. Solo sulla Passeggiata fanno circa 30mila euro di danni all’anno. Per quanto riguarda Lido va ricordato che la situazione è più difficile da gestire perché molti ragazzi e ragazze vengono anche da fuori. Ma quest’anno abbiamo migliorato il sistema di vigilanza sulla Passeggiata con una serie di telecamere».

Non solo vigilanza, però: «A Camaiore li abbiamo già convocati in consiglio insieme ai genitori, e lo faremo anche a Lido. Devo dire che alle difficoltà si aggiunge il fatto che non sempre troviamo collaborazione dei genitori. Da più di una famiglia ci siamo sentiti rispondere: “Ma cosa devono fare questi ragazzi? Non gli proponete niente”».